clicca e vai all’articolo su ilgiornaledivicenza.it
Nell’agenda dei candidati alla poltrona di sindaco ora spunta la crisi e i cittadini li interrogano sui temi quanto mai caldi del lavoro e della solidarietà.Il quarto incontro pubblico, ieri sera nella chiesa di S. Giovanni, ha visto i sette concorrenti proporre le loro ricette su disoccupazione e sociale. Il confronto, promosso dall’Urban Center e dagli scout bassanesi di Agesci e Cngei, si è aperto con due domande, relative al ruolo dell’amministrazione comunale rispetto alle professioni emergenti e ai destinatari della solidarietà.
LAVORO
Il candidato della coalizione civica di centro, Dario Bernardi, propone una rete a sostegno del mondo del lavoro. «Bisogna investire risorse – dichiara – e collaborare con le categorie economiche,promuovendo curiosità e creatività dei bassanesi, giovani e non». Per Nicola Canilli, candidato di “BdG – GenerAzione per il cambiamento”, «Il Comune deve aiutare a creare nuove professioni nei settori ricchi e, contemporaneamente, recuperare il “saper fare” delle attività tradizionali». Anna Maria Conte del Movimento 5 Stelle ha in programma l’apertura di «un tavolo di lavoro con categorie economiche, istituzioni e cittadini per favorire lo scambio di informazioni. Compito del Comune è fare da luogo d’incontro». Federica Finco,candidata del centrodestra, immagina «un grande contenitore in un edificio nuovo da realizzare in breve tempo. L’obiettivo è favorire le relazioni e lo scambio di competenze, in particolare tra i giovani, da utilizzare nel mercato del lavoro». Il candidato della coalizione riformista, Riccardo Poletto, punta a «riqualificare una delle due caserme dismesse per creare un “incubatore di professioni”. Lì sarà possibile cercare lavoro ma anche crearne, accedendo a fondi e consulenze». Maria Nives Stevan, della civica “Progetto Veneto Bassano”, per creare lavoro promette «impegno parte di tutta la squadra, abbinato alla collaborazione con i 28 Comuni e i 22 quartieri»; per chi è attivo nel volontariato immagina una “card” per accedere a servizi. Andrea Zonta, candidato di Bassano “ConGiunta e Breda per Bassano”, punta ai parternariati pubblico-privato. «Il pubblico – dice – deve collaborare col privato su progetti di innovazione coi quali accedere ai fondi dell’Unione europea».
SOCIALE E VOLONTARIATO
Ordine invertito per il secondo giro di domande. Andrea Zonta punta alle reti di vicinato: «Prendiamo a modello – dichiara – progetti come “Vicini di cosa?” e “Ottavo giorno”, che già operano a sostegno delle famiglie». Maria Nives Stevan propone la attivazione di «Un sistema informatico territoriale per coordinare e condividere le politiche sociali, con destinatari principali le famiglie in difficoltà e gli inoccupati». Riccardo Poletto immagina «una città aperta e in grado di garantire diritti a tutti. Sul piano pratico, via le barriere architettoniche e sostegno alle reti di vicinato per gli anziani». Federica Finco si rifà all’esperienza personale maturata nelle attività degli scout e propone un potenziamento del volontariato. «Già in passato – dichiara – abbiamo lavorato sul fronte della formazione e del sostegno alle famiglie». Anna Maria Conte cita le tre battaglie combattute in città dal Movimento 5 Stelle. «Lotta ai “furbetti” – dice – del parcheggio per disabili, misure anti slot machines e ludopatia, e scelta degli scrutatori per le elezioni dagli elenchi di disoccupati». Per Nicola Canilli l’aiuto economico da parte del Comune serve ma da solo non basta: «Bisogna fornire al volontariato – dichiara – anche altre competenze e facilitazioni nel creare rete». Chiude Dario Bernardi, definendo i sinergici ruoli di volontariato e istituzioni. «Il primo – rileva – deve fare da apripista, le seconde invece arrivano a stretto giro, intervenendo sui bisogni. Si devono stimolare a vicenda, nel rispetto dei rispettivi compiti».