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Bruno Bernardi, consigliere comunale delegato all’Urban Center di Bassano, stappa il doveroso spumante. Si alzano i calici (tutti di plastica, rigorosamente di colore giallo e rosso) e qualcuno ne approfitta per acclamare: “Questo è il primo Urban Spritz!”.
Il motivo per brindare è l’inaugurazione della mostra degli elaborati del “Masterplan Bassano 2020”: la proposta progettuale degli architetti Massimo Vallotto e Antonio Guglielmini che ridisegna la strategica porzione di città corrispondente all’ex “Piano Mar” e di cui ci siamo già occupati nell’articolo: notizie.bassanonet.it/attualita/8020.html.
Ma il clima festoso che si respira nell’occasione, testimoniato dalla nostra photogallery – e alla presenza del sindaco Cimatti e di alcuni assessori e consiglieri di maggioranza – va ben oltre la circostanza dell’evento espositivo.
Con l’apertura della mostra sul Masterplan, il nuovo centro di incontro sui temi della città all’ingresso di Porto di Brenta di Palazzo Sturm apre infatti – e finalmente – le porte al pubblico. Non è ancora l’inaugurazione ufficiale dell’Urban Center, prevista più avanti, ma è una prima apertura organizzata della struttura che è stata pensata per la partecipazione della cittadinanza alle proposte e alle future scelte dell’Amministrazione comunale.
“L’Urban Center è dei cittadini, è di tutti” – sottolinea Bernardi.
L’inaugurazione della mostra sul Masterplan segue la presentazione istituzionale di “Bassano 2020” tenutasi ieri pomeriggio al Museo Civico, in un’affollata Sala Chilesotti, con l’apprezzato intervento – accanto al sindaco e ai due progettisti – del prof. Ezio Micelli, docente associato di Estimo dello IUAV di Venezia e referente del progetto urbanistico per i diversi e cruciali aspetti dei rapporti tra pubblico e privato.
Tanto ufficiale è stata la presentazione in Museo, quanto informale è invece l’opening all’Urban Center. Ma è l’impostazione stessa dell’UC – come ci fa capire Bernardi – che esclude la patina dell’ufficialità burocratica per studiare nuove forme di coinvolgimento e di richiamo per i bassanesi. E si sta già lavorando per costituire l’”Associazione Urban Center” che in futuro curerà la gestione del nuovo spazio civico.
“Stiamo sensibilizzando i cittadini interessati alla nuova associazione e abbiamo già coinvolto a questo scopo gli ordini professionali bassanesi – anticipa Bernardi a Bassanonet -. L’idea è quella di creare una gestione stabile della struttura, su base volontaria, ospitando al piano terra dell’Urban Center le mostre sui temi della città e mettendo a disposizione le sale del primo piano per incontri e riunioni.”
“Intanto – aggiunge Bernardi – abbiamo realizzato questa prima mostra sul Masterplan grazie all’apporto di un gruppo di volontari che ha collaborato all’allestimento. E adesso, in occasione della mostra, l’Urban Center sarà aperto il giovedì e venerdì mattina e anche il sabato pomeriggio.”
Ma chi sono questi collaboratori? “Siamo un gruppo di cittadini – ci spiega uno di loro, Denis Bordignon – che assieme al “Gruppo 360” di Bassano ha pensato di fare qualcosa per avviare questa struttura, e cioè nello specifico l’allestimento della mostra. Stiamo cercando di formare un gruppo di persone per dare vita all’Associazione Urban Center, per la gestione di questo spazio in accordo con l’Amministrazione comunale.”
E intanto i bassanesi “scoprono” la nuova struttura. La gente, incuriosita, entra a gruppetti, scatta foto, fa domande ai progettisti.
Oltre alla mostra sul Masterplan, è allestito anche il plastico, già esposto al Museo, del progetto dell’architetto inglese David Chipperfield sulla nuova “piazza d’acqua” tra i due ponti. Un altro pannello riproduce il progetto del Polo Museale Santa Chiara, prossima evoluzione dell’ex caserma Cimberle-Ferrari.
In pochi metri quadrati, si incrociano il presente e il possibile futuro di Bassano.
Nella sala d’ingresso, una mappa aerea della città è posata sul pavimento: si può liberamente calpestarla, quasi a “riappropriarsi” dello spazio urbano.
Sulla parete, c’è un’altra pianta di Bassano: è la “Mappa di Gulliver”, dove i cittadini possono applicare dei post-it coi loro liberi consigli, desideri e contributi.
Prima di uscire dall’Urban Center, notiamo che i foglietti appiccicati sulla mappa sono già tre. Li leggiamo, e ve li riportiamo: “Eviterei il parcheggio sotterraneo al brolo”; “Proporrei una passerella pedonale per collegare le due rive a nord del Ponte per fare una bella passeggiata”; “Vorrei che sparisse il parcheggio di Prato Santa Caterina e che al suo posto sorgesse un luogo verde per la città”.
Cari amministratori, cominciate a prendere appunti.