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L’Urban Center di Bassano del Grappa? E’ vivo e vegeto. Anzi, dopo un primo anno sperimentale di attività del “laboratorio per i cittadini” – nonostante alcune lunghe pause e una sede bella ma logisticamente infelice – il bilancio del suo operato, a sentire chi lo ha gestito e continuerà a gestirlo in forma volontaria, viene definito positivo.
Al punto che sembra giunto il momento del salto di qualità: con una riorganizzazione delle risorse umane che contribuiscono alla conduzione e allo sviluppo del progetto e un programma di iniziative che si propongono di trasformare l’attuale spazio di Palazzo Sturm in qualcosa di nuovo e di definitivamente utile per la comunità.
Nasce così l’Associazione Urban Center Bassano del Grappa: 150 soci sottoscrittori, tra cui il Comune di Bassano e il sindaco Cimatti a titolo privato, un consiglio direttivo nuovo di zecca e un presidente – l’arch. Massimo Vallotto – chiamato a coordinare una squadra composta anche da forze giovani.
Lo scopo del sodalizio è quello di rilanciare un volta per tutte il ruolo attivo e il peso civico della struttura, che non sarà più un semplice contenitore di eventi quanto piuttosto “un centro di supporto nei processi di trasformazione urbana”, un motore di “attività scientifico-culturali e attività di formazione” per le tematiche emergenti della green economy e della green technology e un soggetto protagonista “nella promozione e supporto del nascente Distretto della Sostenibilità dell’area Pedemontana Veneta”.
Nel direttivo (composto oltre a Vallotto dal vicepresidente Denis Bordignon, dal tesoriere Luca Giorgio, dai consiglieri Valentina Antoniucci, Pietro Spampatti, Paolo Michelini e Klaus Costantini e affiancato da Bruno Bernardi, consigliere comunale delegato ai rapporti tra Pubblica Amministrazione e Associazione) ci sono tre architetti, due ingegneri, un geometra e una urbanista. Naturale, per un Urban Center sorto in origine – con la prima mostra del marzo 2011 sul Masterplan 2020 – per presentare alla cittadinanza le pianificazioni e le progettualità previste o proposte per Bassano proprio in campo urbanistico.
“L’Urban Center – puntualizza il presidente Vallotto all’incontro stampa di presentazione in municipio – è ancora percepito come il luogo dell’urbanistica e dell’architettura. Faremo di tutto per sfatare questo limite, coinvolgendo la città anche su progetti che riguardano altri campi come la cultura, la salute o il tempo libero, senza pesare sulle casse comunali e con l’obiettivo di diventare moltiplicatori di buone pratiche sul territorio.”
L’agenda della neonata Associazione Urban Center è già fitta di appunti.
L’evento di esordio del programma delle attività avverrà già entro questo mese di giugno: un convegno nazionale sull’Housing Sociale, aperto anche agli amministratori dei Comuni vicini e organizzato “da una struttura terza, professionale e indipendente, al fine di aprire un dibattito sull’argomento di stringente attualità.”
Il fiore all’occhiello del calendario associativo è però rappresentato dalla collaborazione col Dipartimento di Fisica Tecnica dell’Università IUAV di Venezia – rappresentato in conferenza stampa dal responsabile scientifico del Dipartimento Fabio Peron e dal docente Enrico Di Munno – che a partire dal prossimo autunno curerà in città alcuni Corsi sulla Sostenibilità, gemmazione del Master sul costruire sostenibile attivato a Feltre dallo IUAV in collaborazione con Confindustria Belluno.
I soci di Urban Center si attiveranno inoltre per divulgare alla popolazione il significato e gli effetti concreti di alcune azioni nazionali ed europee, in cui Bassano è coinvolta, dalle sigle apparentemente astruse ma in realtà molto importanti sotto il profilo della politica energetica comunale: il PICIL (Piano per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso) e il progetto PLUS (Public Lighting for Sustainable Urban Spaces – Illuminazione Pubblica per Spazi Urbani Sostenibili).
Continuerà anche “l’esposizione dei progetti della Pubblica Amministrazione, in via di definizione o in corso di realizzazione, al fine di rendere informati i cittadini” e la sede deputata delle esposizioni sarà sempre e ancora la chiesa di San Giovanni.
“Il punto debole dell’Urban Center – spiega il presidente Vallotto – è l’ubicazione della sede attuale, in un edificio prestigioso come Palazzo Sturm e in riva al Brenta, ma difficile da raggiungere soprattutto per i cittadini anziani. Ci si sta muovendo per vedere se nella disponibilità dell’Amministrazione ci sono altri spazi. Abbiamo già sperimentato la vocazione civica della chiesa di San Giovanni, con la mostra dei “Progetti in Piazza”, e questo rimarrà il punto per poter esporre nei momenti importanti.”
Sono in via di definizione, infine, l’indizione di un concorso grafico per il logo definitivo dell’Associazione e la creazione di un archivio digitale delle tesi di laurea che hanno per oggetto aspetti del territorio bassanese, correlato a un database per le ricerche.
La carne al fuoco, insomma, non manca. “Il nostro ruolo – concludono i vertici dell’Associazione Urban Center Bassano – è fare cassa di risonanza, promuovere la partecipazione ai processi decisionali attraverso le competenze e creare un luogo per tutta la cittadinanza.”